lunedì 19 giugno 2017

Trapianti estivi in serra: la tecnica Trapianti estivi in coltura protetta: consigli utili

Trapianti estivi in serra: la tecnica

Trapianti estivi in coltura protetta: consigli utili


  • Trapiantare sempre nel pomeriggio
  • Bagnare le piantine al trapianto con fungicidi attivi sui funghi del genere Pythium e Phitophtorae
  • Nebulizzare al mattino
  • Irrigare la mattina ed al pomeriggio, evitare le ore centrali
  • Ombreggiare la serra, meglio ancora mettere alcune arcate di rete 20/10 al posto della plastica, una ogni 4.
  • Non eccedere con acqua e concime
  • Evitare ulteriori stress alle piantine come una defogliazione spinta e/o la cimatura (meglio se fatta in vivaio)
  • Quando possibile, usare ali gocciolanti bianche
  • L’utilizzo del cubetto di propagazione in fibra di cocco riduce gli stress da trapianto ed abbassa drasticamente le perdite di piantine per malattie radicali e/o al colletto. Si usa anche per trapianti su terreno.

lunedì 13 giugno 2016

Gestione del microclima in serra: importanza della concentrazione di anidride carbonica



La complessità del sistema serra richiede la definizione di un sistema di controllo delle condizioni climatiche ottimali per le diverse specie vegetali.
I principali fattori del microclima in serra da controllare e gestire sono:
- temperatura
- concentrazione CO2
- umidità dell'aria
- ventilazione
- intensità della radiazione
La radiazione solare, la temperatura e la concentrazione di CO2, sono correlati per determinare la produzione.  Se uno di questi fattori è limitante, diventa inutile aumentare gli altri.  La traspirazione della pianta è importante per le sue funzioni fisiologiche e di conseguenza per le produzioni. La traspirazione varia in funzione della ventilazione della serra ed in funzione della radiazione solare, ed entrambi influenzano la temperatura interna della serra.
Una coltura in serra, rispetto alle medesima coltura in pieno campo, ha una migliore efficienza d'utilizzo dell'acqua, perché c'è minore dispersione di acqua per traspirazione.
I ricambi d’aria in serra svolgono un ruolo fondamentale al fine della gestione dei principali parametri, infatti le concentrazioni di CO2  in ambiente protetto non devono scendere al di sotto delle normali concentrazioni presenti nell’aria (circa 330 ppm) per evitare il fenomeno della “depletion”, che altera in maniera nociva il fenomeno fotosintetico. La concentrazione di CO2 influenza in maniera drastica il processo foto-sintetico. Infatti, un raddoppiamento delle concentrazioni ambientali di CO2 senza la modifica di altri fattori influenza il processo fotosintetico incrementando il  contenuto in sostanza secca di circa il 15-20%  mentre un decremento di soli 100 ppm, ne causa una riduzione del 10-15%. La fotosintesi netta è pari a zero quando la concentrazione di CO2 scende al di sotto di 150-170 ppm.

L’umidità relativa dell’aria deve essere tale da consentire una buona apertura degli stomi per garantire il massimo assorbimento di CO2.

venerdì 25 marzo 2016

Pomodoro: compatibilità fra bombi e agrofarmaci.

Dal momento della fioritura del pomodoro, è necessario e fondamentale affidarsi all’azione d’insetti pronubi, quali i bombi, per l’impollinazione dei fiori, che assicurano l’ottenimento di qualità elevata in termini di pezzatura e gusto del pomodoro. Oggi, con la sempre maggiore richiesta di prodotto di qualità e con la limitazione all’uso di ormoni alleganti, è quasi impossibile fare a meno di questi pronubi.
L’inserimento dei bombi, unitamente al rispetto dei Disciplinari di Produzione Integrata regionali e alle richieste, in termini di presenza di residui, della GDO italiana ed estera, comporta un cambiamento delle strategie di difesa contro insetti ed acari.
Nella tabella sono elencati diversi insetticidi ed acaricidi (i fungicidi per lo più non hanno impatto sul lavoro dei bombi), che se usati in serra in presenza dei bombi, comportano la copertura o la rimozione dell’arnia fino a 2 giorni
I principi attivi elencati sono quelli ammessi in agricoltura biologica o dai Disciplinari Regionali di Lotta Integrata sul pomodoro delle più importanti Regioni produttive (Sicilia e Campania), divisi in due liste secondo il loro impatto sull’imenottero.

La lista A nella tabella indica il caso delle sostanze attive il cui utilizzo prevede la difesa dell’arnia mediante la copertura con un telo di plastica: per proteggere correttamente i pronubi in occasione del trattamento bisogna assicurarsi che la “porta” dell’arnia sia aperta solo in entrata (è presente un apposito foro di sola entrata), e, una volta che tutti i bombi abbiano trovato riparo, quest’ultima va coperta con un telo (di solito bastano 30 minuti). Successivamente al trattamento, quando la vegetazione è di nuovo asciutta, l’arnia può essere scoperta e riaperta anche in uscita.
La lista B invece indica quelle sostanze attive il cui utilizzo prevede la rimozione dell’arnia dalla serra e il suo ricovero temporaneo in un luogo fresco, per un tempo variabile da 24 a 48 ore in funzione dell’insetticida/acaricida utilizzato. 

ELENCO DI INSETTICIDI/ACARICIDI DOVE è CONSIGLIABILE COPRIRE L ARNIA
LISTA A
AZADIRACTINA
BACILLUS T
BEAUVERIA B
BIFENAZATE
BUPROFEZIN
CLOFENTEZINE
CLORANTRANILIPROLE
EXITIAZOX
FLONICAMID
FLUVALINATE
LECANICILLIUM M.
METOXIFENOZIDE
NUCLEOPOLIEDROVIRUS
PAECILOMYCES F.
PYMETROZINE
PYRIPROXIFEN
SALI POTASSICI DEGLI ACIDI GRASSI
SPIROMESIFEN
TEBUFENPIRAD
LISTA B
ELENCO DI INSETTICI/ACARICIDI DOVE è CONSIGLIABILE RIMUOVERE LE ARNIE DALLA SERRA DA 1 A 2 GIORNI
ABAMECTINA
ACETAMIPRID
ACEQUINOCYL
CIROMAZINA
EMAMECTINA B.
LUFENURON
METAFLUMIZONE
PIRETRINE
PIRIMICARB
PIRYDABEN
SPINOSAD
SPIROTETRAMAT
THIACLOPRID

sabato 26 settembre 2015

IL CONTROLLO DELLA FILATURA IN VIVAIO: I METODI NON CHIMICI

Il controllo della filatura in vivaio: metodi non chimici

26-09-2015 21:59:30
Il controllo della filatura di una pianta in vivaio è un problema diffuso. Tale problema è determinato, nei vivai in coltura protetta, da particolari condizioni ambientali e colturali, quali:

  • elevata densità di coltivazione e conseguente maggiore ombreggiamento;
  • Il maggior contenuto in acqua delle cellule da cui una maggiore distensione delle stesse;
  • temperature relativamente elevate; 
  • assenza di vento e comunque ridotta ventilazione;
  • riduzione delle radiazione UV in serra;
  • errata nutrizione delle piante.
 In questo breve lavoro analizzeremo alcuni di questi fattori e le tecniche "naturali" per impedire la filatura delle piante.


REGIMI TERMICI
La differenza (DIF) tra la temperatura media diurna (TD) e la temperatura media notturna (TN) è un parametro importante per stimolare o meno la filatura di una pianta. Per molte specie (pomodoro, stella di natale, giglio, crisantemo, ecc) più è bassa questa differenza, ovvero più è freddo il giorno e calda la notte,  meno si avrà filatura della pianta.

La tecnica del DIF basso o negativo, è facilmente applicabile nei paesi nord europei, mentre nei paesi mediterranei è difficilmente realizzabile viste le alte temperature diurne.
Vi è però un metodo alternativo altrettanto valido ed è il cosiddetto Cool Morning (freddo di mattina). Tale tecnica consiste nel raffreddare poco prima e poco dopo l’alba, il momento più freddo della giornata, ovvero aprire la serra e spegnere i riscaldamenti 1-2 ore prima dell’alba, questo se la differenza di temperatura tra l’interno della serra e l’ambiente esterno è tra 3 e 5°C e lasciare questa situazione per almeno 3-4 ore.
L’ingresso di aria fredda in serra alle prime luci dell’alba, rallenta la filatura, perché le piante crescono nelle prime ore della mattina, in tal modo il freddo le brachizza naturalmente.
Nel pomodoro è stato evidenziato anche un maggior numero di fiori del primo palco in caso di piantine “trattate” con il Cool Morning.


NUTRIZIONE
Molti vivai utilizzano per brachizzare una piantina, concimi complessi ad alto titolo in fosforo, trascurando il contenuto in azoto ammoniacale degli stessi. Leggende metropolitane, fortemente ancorate nel cervello di diversi persone, ritengono il fosforo il vero baluardo contro la filatura della pianta.
Il responsabile della filatura di una pianta è proprio il fosforo (vedi foto) unitamente all’azoto ammoniacale. Si ritiene l’azoto il principale responsabile della filatura ma più precisamente è l’azoto ammoniacale il primo colpevole, non l’azoto nitrico.
L’ammonio è immancabilmente presente in molti concimi complessi in percentuali eccessive per l’utilizzo in vivaio.


Per ridurre la filatura di una piantina giovane in piena crescita e stimolare la radicazione è necessario:
- ridurre gli apporti di fosforo, 25-40 mg/L
- ridurre gli apporti di azoto ammoniacale, massimo il 5-10% dell’azoto totale
- ridurre il rapporto K/(Ca+Mg), ovvero somministrare più calcio e magnesio e meno potassio
Il calcio allunga le radici e ha la stessa funzione del latte (non per niente contiene calcio) dato al bambino in crescita, costruisce lo “scheletro” della pianta, ovvero le pareti cellulari.


domenica 30 agosto 2015

Trapianti estivi in serra: la tecnica

Trapianti estivi in coltura protetta: consigli utili


  • Trapiantare sempre nel pomeriggio
  • Bagnare le piantine al trapianto con fungicidi attivi sui funghi del genere Pythium e Phitophtorae
  • Nebulizzare al mattino
  • Irrigare la mattina ed al pomeriggio, evitare le ore centrali
  • Ombreggiare la serra, meglio ancora mettere alcune arcate di rete 20/10 al posto della plastica, una ogni 4.
  • Non eccedere con acqua e concime
  • Evitare ulteriori stress alle piantine come una defogliazione spinta e/o la cimatura (meglio se fatta in vivaio)
  • Quando possibile, usare ali gocciolanti bianche
  • L’utilizzo del cubetto di propagazione in fibra di cocco riduce gli stress da trapianto ed abbassa drasticamente le perdite di piantine per malattie radicali e/o al colletto. Si usa anche per trapianti su terreno.

martedì 4 agosto 2015

Reg. di Esecuzione 2015/408: elenco delle sostanze attive candidate alla sostituzione.

A marzo 2015 è stato pubblicato il Reg. di Esecuzione 2015/408 con l'elenco delle sostanze attive "candidate alla sostituzione".
Sono 77, composti rameici compresi!

http://www.sinab.it/sites/default/files/share/REG.%20DI%20ESECUZIONE%20%28UE%29%202015_408.pdf


  1. Sostanze candidate all sostituzione in base al Reg 1107/2009 allegato II punto 4:

    Una sostanza attiva è approvata come sostanza candidata alla sostituzione a norma dell’articolo 24 se è soddi­sfatta una delle seguenti condizioni:
  2. — la sua ADI, la sua ARfD o il suo AOEL sono significativamente inferiori a quelli della maggior parte delle sostanze attive approvate nell’ambito di gruppi di sostanze/categorie d’impiego,
  • —  suscita preoccupazioni legate alla natura degli effetti critici (ad esempio effetti neurotossici o immunotossici sullo sviluppo) che, in combinazione con il tipo di utilizzo/esposizione, determinano situazioni d’uso che potrebbero restare preoccupanti, per esempio un rischio potenziale elevato per le acque sotterranee, anche qualora venissero adottate misure di gestione del rischio assai restrittive (ad esempio: un ampio uso di dispositivi di protezione individuale, zone tampone (buffer zone) molto vaste),
  • —  contiene una proporzione significativa d’isomeri non attivi,
  • —  è o deve essere classificata, a norma del regolamento (CE) n. 1272/2008, come cancerogena di categoria 1A o 1B, nel caso in cui la sostanza non sia stata esclusa secondo i criteri di cui al punto 3.6.3,
  • —  è o deve essere classificata, a norma del regolamento (CE) n. 1272/2008, come tossica per la riproduzione di categoria 1A o 1B, nel caso in cui la sostanza non sia stata esclusa secondo i criteri di cui al punto 3.6.4,
  • —  se, sulla base della valutazione fondata su orientamenti per l’esecuzione dei test riconosciuti a livello comu­ nitario o internazionale o di altri dati e informazioni disponibili, rivisti dall’Autorità, è considerata possedere proprietà d’interferente endocrino che possono avere effetti avversi negli esseri umani, nel caso in cui la sostanza non sia stata esclusa secondo i criteri di cui al punto 3.6.5.